Forse non tutti sanno che…
il giorno di Natale si celebra la nascita di Gesù, il messia della religione Cristiana… beh, ora non esageriamo, forse questo lo sanno (quasi) tutti*, eppure sono tante le cose che ci circondano, che diamo per scontate o che facciamo a Natale di cui possiamo dire poco più di un semplice “è una tradizione di Natale”.
Quanti chiamano la stella di Natale col suo nome comune, e cioè poinsettia?
Quanti sanno perché proprio la poinsettia è un simbolo del Natale e, chessò, non il papavero?
Quanti sanno perché ci si scambia doni a Natale?
Quanti sanno perché esattamente Rudy la renna ha il naso rosso?
Io no.
Però i miei bambini mi costringono continuamente ad affrontare la raffica dei “perché?”, alla quale ho solo due possibili reazioni:
- mi informo di nascosto
- invento storie fantascientifiche
Confesso che preferisco quasi sempre l’opzione 2** , ma a volte mi capita anche (per forza o per piacere) di informarmi.
Ad esempio, appunto, per Natale. Alla ricerca di qualche tradizione da riproporre (“perché?”), di qualche giochino per passare un paio d’ore in elegiaca allegria (“perché?”) o di qualche filastrocca per tenersi in forma tra una portata e l’altra (“perché”?).
E allora vi riporto il risultato delle mie ricerche senza capo né coda. Perché? Perché l’ha detto il Presidente Pertini mentre era prigioniero in Somalia, punto e basta.
* e in effetti Gesù si classifica primo nella lista delle “persone più famose di tutti i tempi” redatta da Skiena e Ward nel loro libro Who’s Bigger? (per la cronaca, al secondo posto c’è Napoleone, anche se Listverse segnala invece Maometto…)
** e infatti in casa mia il Sistema Solare ha 42 pianeti, la capitale del Congo è Parigi e Napoleone non è mai stato sconfitto
Una nostra tradizione dimenticata: il Ceppo
In questi tempi di finte tradizioni propagandate perlopiù dalle multinazionali delle bevande gassate, potrebbe essere un’ottima idea quella di andare a riscoprirne qualcuna realmente appartenuta ai nostri avi, e magari attualizzarla. Siccome sono meridionale e non ne conosco neanche una toscana, sono andato a chiederlo alla nonna di una mia amica,
Una bella tradizione che ormai abbiamo perduto e che era invece la gioia dei più piccoli era quella del Ceppo.
In tutta la Toscana, sin da tempi molto antichi, era usanza diffusa destinare al camino per la notte di Natale il più bel ceppo che una famiglia possedesse. Il ceppo – che per chi non lo sapesse è la base dell’albero, comprese le radici – veniva posto ad essiccare per mesi, poi benedetto e soggetto alle più varie modifiche ornamentali. Ma soprattutto si tramandava che portasse doni ai bambini che, ovviamente, proprio per questo motivo gli erano molto affezionati. In molti rintracciano proprio nel ceppo l’origine del mito di Babbo Natale come portatore di doni*.
Per approfondire questa usanza vi consigliamo un bell’articolo di Carlo Lapucci pubblicato su Toscana Oggi diversi anni fa.
Potrebbe essere una bella idea ripescare questa tradizione e riproporla (ovviamente modificata vista la scarsità di caminetti nelle case odierne!), magari in piccolo: possiamo proporre una passeggiata ai nostri bambini alla ricerca di un tronchetto, addobbarlo insieme e usarlo come oggetto ornamentale per la tavola di Natale. E magari dopo pranzo fare come facevano i nostri avi e interrogarlo sull’anno che verrà!
* in realtà la nonna della mia amica non si è espressa proprio così, ma il senso era questo.
Una divertente tradizione altrui: i Christmas Crackers
La nostra redattrice Anna, mamma very British, ci racconta invece di una tradizione molto diffusa in terra d’Albione:
In Inghilterra, sulle tavole addobbate per Natale, non mancano mai i Christmas Crackers.
No, non c’entrano nulla i pacchettini croccanti che noi mamme teniamo sempre in borsa per l’”emergenza fame!”, ma che finiscono sempre per aprirsi e riempirci la borsa di briciole prima che succeda “l’emergenza”.
Un Christmas Cracker è un tubo di cartone decorato che assomiglia ad una grande caramella. Due persone sedute vicino al tavolo natalizio tirano il cracker, che fa appunto “crack” grazie ad una piccola quantità di polvere da sparo che c’è dentro (niente di pericoloso tranquilli…), e al fortunato rimane in mano la parte del cracker con dentro la sorpresina. È possibile trovare qualsiasi cosa (dipende anche sulla qualità del cracker e dai soldi investiti): un utilissimo taglia unghie, un portachiavi o una mini lente d’ingrandimento, sono alcuni dei piccoli oggetti che non vanno mai fuori moda quando si parla di crackers!
Nelle confezioni non manca mai il fogliettino con la barzelletta in tema natalizio da leggere a voce alta per tutti intorno al tavolo e la corona di carta colorata che mettiamo rigorosamente mentre pranziamo, sì, proprio come nei telefilm!
In Italia non è molto facile trovarli: a Firenze dovrebbe averli Bartolini in via dei Servi; se vi capita di passare da Viareggio li trovate da Richmond’s, un negozio di cibo e altre cose rigorosamente inglesi che li vende anche online.
Se ve la sentite, potete cimentarvi con la creazione di Christmas crackers casalinghi, seguendo il tutorial di Con le ballerine verdi. O buttarvi su Amazon, se non volete perdere tempo.
Giochi d’azzardo per i più piccoli
Ai grandi piace il gioco spinto durante le feste natalizie: la tombola con le bucce delle clementine, il sette e mezzo, il mercante in fiera e per i più audaci perfino il poker*.
Ma che si fa quando gli under 6 sono la maggioranza? Si rinuncia a spennare la nonna, che è stata inventata** proprio per fare il pollo a Natale? Eh no, la nonna va spennata, e se il gioco non si presta, si cambia gioco.
Che ne dite di una classica tombola, ma in versione per analfabeti dei numeri? La tombola per immagini è un gioco semplice e divertente, che coinvolgerà tutta la famiglia***.
Potete comprarne una in un negozio di giocattoli, o sul solito Amazon, oppure provare a farla in casa. Non è difficile: potete scaricare i modelli da Home Made Mamma e stamparli o usarli come schema per personalizzarli coi personaggi di casa preferiti.
Volendo si può rendere ancora più semplice, con delle carte da Memory qualunque. Ne dai alcune a ogni bambino, e il genitore tiene il mazzo completo. Chiama le carte e chi ce l’ha toglie la carta corrispondente. Chi primo resta senza carte vince****.
Anche il Mercante in fiera non richiede particolari doti filosofiche o cognitive, ma per renderlo più attraente per i piccoli potreste optare per una versione delle carte più kiddish: quelle coi disegni di Jacovitti credo non dovrebbero mancare in nessuna casa che si rispetti.
Anche per il mercante in fiera, volendo, bastano delle carte da Memory qualunque*****.
* in realtà qualche meridionale tra voi ricorderà che al Sud a Natale si gioca a stoppa, il poker de noantri, o al diabolico “padrone e sotto” – ma questa è un’altra storia…
** l’invenzione viene attribuita a Thomas Edison, ma in molti ritengono che il vero inventore della nonna da spenno sia Nikola Tesla
*** chiedo scusa per questo spot pubblicitario, ma non avendola ancora mai provata ho fatto copia-incolla da una descrizione di Amazon
*** questa idea è di mia moglie, quindi anche in questo caso non so dirvi se il gioco effettivamente funzioni oppure no
***** e qui dovreste aver chiaro che non potete più fare a meno di avere un mazzo di carte da Memory in casa
Giochi che richiedono di alzarsi da tavola prima che sia troppo tardi
Difficilmente i più piccoli resisteranno a giochi che li costringono a stare seduti per più di 10 minuti, quindi potrebbe essere meglio avere nella manica qualche asso da giocare.
Su filastrocche.it trovate qualche bella idea di giochi da fare dopo pranzo.
Io mi sono segnato Passa regalo: i concorrenti seduti a tavola si passano di mano in mano un regalo incartato più volte, finché il capogioco, voltato di spalle, non dice “stop!”. Chi ha in mano il pacco in quel momento scarta uno strato di carta. Chi scarta l’ultimo strato vince il regalo!
Anche la vecchia caccia al tesoro non perde mai smalto. Non sarei mai in grado di inventarne una, perciò anche in questo caso vi rimando a più preziosi consigli come quelli di nostrofiglio.it, che ne propone una in puro tema natalizio.
Ma c’è un gioco bellissimo, che chiunque l’abbia giocato lo ricorderà per sempre come il gioco più bello della sua vita, che si fa tutti insieme a qualsiasi età, e che crea legami affettivi inseparabili tra coloro che vi partecipano, e poi non sporca, non serve niente per farlo, non annoia, e quando finisce i bambini si addormentano subito senza fare storie.
Vorrei tanto spiegarvi come funziona, ma non posso.
Perché? Perché sennò un’astronave aliena vi viene a rapire di notte col raggio trattore, è così punto e basta.