Il Museo Novecento è un museo d’arte moderna e contemporanea che si trova a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella. Nato dalla volontà di esporre al pubblico parte del patrimonio artistico comunale, rappresenta un’innovativa proposta culturale nel panorama museale fiorentino.
Le opere sono esposte in un percorso cronologico e sensoriale che si sviluppa su tutta la superficie dello Spedale delle Leopoldine, il Complesso medioevale che le ospita. Un’esperienza conoscitiva e formativa che ripercorre un secolo intero attraverso le avanguardie, le guerre e la rivoluzione tecnologica che hanno segnato la fine di un millennio.
Ma il Museo è anche la testimonianza del forte legame tra l’arte e Firenze: non a caso le opere esposte appartengono in gran parte al Comune o sono state donate alla città dagli artisti stessi.
L’esposizione museale segue un percorso cronologico che attraversa tutto il ‘900, facendoci ammirare le opere di Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Marino Marini, Ardengo Soffici, Renato Guttuso, Pietro Grossi, Alberto Magnelli, Ottone Rosai, per citare i più noti.
Un piacere per la vista, ma anche per l’udito: lungo il percorso, infatti, sono presenti delle postazioni di ascolto. Posizionandosi sulle icone audio, che si trovano qua e là sul pavimento, un sensore aziona l’audio di un’intervista, o di suoni evocativi, o di una vera e propria canzone. Un effetto che diverte e, al tempo stesso, aiuta a spiegare meglio le opere.
Video e installazioni completano un’esperienza di visita moderna e comunicativa, in cui spiccano l’allestimento e la magnifica location. Il Complesso delle Leopoldine ha subìto, infatti, un’opera di restauro davvero eccezionale per ospitare il Museo Novecento, e merita di per sé la visita. Una struttura nata nel 1200 come ospedale, trasformata poi in convento (sembra che ci sia passato anche San Francesco), in scuola (alla fine del 1700, per volere del Granduca Pietro Leopoldo, da cui deriva il nome “leopoldine”) e, infine, in sede museale, a partire dal MNAF, il Museo Nazionale Alinari della Fotografia.
Per sapere di più su questo museo abbiamo fatto due chiacchiere con Valentina Gensini e Valentina Zucchi, responsabili rispettivamente dell’area Mostre e Progetti e dell’area Mediazione per Mus.E, l’Associazione che cura – tra le tante altre cose – le attività didattiche dei Musei Civici Fiorentini.
L’allestimento – ci spiega Valentina Gensini – è concepito secondo formule innovative, immersive e interdisciplinari: queste sono particolarmente adatte al pubblico dei bambini, che può avere un’idea di museo come un luogo pomposo e aulico e che trova invece al Museo Novecento un mondo di immagini, musiche, colori e suoni particolarmente suggestivi nel quale immergersi. L’obiettivo è infatti quello di favorire una vera esperienza culturale, non centrata sul nozionismo ma sul dialogo diretto con le opere e con i linguaggi del Novecento.
La Zucchi ci ha invece spiegato meglio come sono concepite le attività didattiche per bambini che tutti i fine settimana animano il Museo.
Tutte le proposte di visite e attività del Museo Novecento sono a cura del Dipartimento Mediazione dell’Associazione MUS.E. Siamo partiti con l’idea di offrire una serie di proposte di base, declinate sulle diverse fasce di età, al fine di consentire al visitatore piccolo o grande un approccio al museo adeguato alle proprie esigenze e caratteristiche. I bambini sono entusiasti, fortemente partecipi e molto coinvolti.
Un punto di osservazione sicuramente privilegiato per “spiare” le reazioni dei bambini all’arte del Novecento…
Mentre il pubblico adulto ha vissuto parte della propria storia nel secolo scorso e lo percepisce come vicino, per i bambini il Novecento è un secolo sconosciuto e – soprattutto – passato. Inoltre, non avendo ancora un pensiero strutturato e categorizzato sul percorso storico-artistico occidentale, i bambini si avvicinano alle opere e alle installazioni esposte in modo molto più immediato e spontaneo.
Bizzarro e insolito a suo modo, il Museo Novecento è una proposta unica in città, ma di certo non si può definire originale né particolarmente ricco di opere. Non è all’avanguardia né tanto meno contemporaneo, o all’altezza di una città d’arte come Firenze, ma è pur sempre una gradevole collezione, ben pensata e ottimamente esposta. Uno di quei casi in cui il contenitore invoglia più del contenuto. La magnifica vista su piazza Santa Maria Novella, comunque, vale da sola il prezzo di un biglietto in verità non proprio a buon mercato.