Per tutto il Cinquecento e il secolo successivo, quest’orto ebbe un periodo di grande splendore e fu arricchito di molte piante rare raccolte in tutto il mondo, permettendoci oggi di fruire di preziose collezioni.
Si sviluppa su un’area di oltre due ettari, al chiuso e allaperto. Nelle serre calde e fredde, costruite nel XIX secolo, sono collocate le piante tropicali e subtropicali tra cui, particolarmente importanti, la collezione di Cicadee, Ficus, Palme, una antica collezione di Agrumi, piante succulente e acquatiche, oltre a una ricca collezione di piante di usi tradizionali etnobotanici.
All’aperto troviamo la vasta collezione delle piante alimentari, particolarmente importante dal punto di vista didattico, una ricostruzione, in tre aiuole, di un giardino all’italiana, con una ricchissima collezione di rose antiche e moderne che si snoda in tutto l’Orto, le aiuole di piante medicinali e velenose, con particolare riferimento al territorio toscano, quella orientale con il giardino zen, due aiuole di acclimatazione per palme esotiche. Presenti, inoltre, tre teche con una piccola collezione didattica sulle piante carnivore e, di fronte all’imponente Sughera, in una aiuola, è allestita, durante la primavera, una mostra stagionale con la suggestiva collezione delle Felci.
Di grande suggestione sono 94 alberi monumentali, tra cui il Tasso piantato nel 1720, l’esemplare più antico nell’Orto, e la Sughera del 1805.
Molto interessanti i percorsi tematici: l’evolutivo tra varie specie di piante vascolari con numerosi fossili viventi, il percorso sulle rose antiche e moderne e quelli sensoriale, tattile e olfattivo per non vedenti.
Dopo i gravi danni subiti dalla tromba d’aria nel settembre 2014, il Giardino dei Semplici ha attivato e concluso una campagna di crowdfunding che ha permesso la piantumazione di quasi 500 piante da fiore nelle quattro aree di accesso del Giardino, interventi che hanno segnato la sua rinascita.