Hai mai pensato che la matematica sia insopportabile e difficile? Magari la odi addirittura e hai deciso che la matematica non ti riguarda? Be’, è quello che è capitato a me, prima di rendermi conto di cos’è in effetti la matematica.
Kristin Dahl (autrice di libri per bambini sulla matematica)
Spesso difficile, ostica, incomprensibile, brutta e antipatica. Questi sono gli aggettivi che spuntano fuori dalla bocca di molti bambini quando si riferiscono alla matematica.
A Firenze siamo fortunati. Abbiamo il primo Museo della Matematica in Italia dedicato interamente a questa scienza ed alle sue applicazioni. Istituito nel 2004 all’interno dei locali del precedente Istituto tecnico turistico Marco Polo di via San Bartolo a Cintoia, il Giardino di Archimede, all’interno della sua struttura post industriale, offre attività e laboratori che evidenziano, in modo coinvolgente e divertente, come la matematica abbia profondi legami con l’arte, la musica e molte altre forme espressive e figurative.
Il progetto di un museo totalmente dedicato alla matematica nasce agli inizi degli anni ’90 con un convegno presso la Scuola Normale Superiore di Pisa sul tema Idee e proposte per un museo della matematica, con l’obiettivo di avvicinare la matematica al pubblico più vasto dei non addetti ai lavori. Ed infatti le proposte del Giardino di Archimede sono pensate e rivolte agli alunni delle scuole di tutti gli ordini e gradi, i quali, attraverso laboratori differenziati per classi di età, potranno fare esperienza diretta e tangibile delle sue applicazioni, sperimentando come la matematica si possa di volta in volta fare, toccare, scoprire, creare, giocare e… cantare.
Il Professor Doriano Bizzarri, ex dirigente presso l’Istituto Comprensivo Montagnola-Gramsci di Firenze e collaboratore presso lo stesso Giardino di Archimede, ci spiega quale sia, dall’alto della sua esperienza nell’ambito scolastico ed educativo, l’utilità, per bambini e ragazzi, di questo prezioso istituto.
Fare un museo di matematica: perché?
La matematica non ha né oggetti da mostrare, né fenomeni da sperimentare: è come uno scheletro, che non è visibile direttamente, ma che tuttavia è indispensabile per sorreggere l’intera struttura scientifica. In questo museo l’unità di base non è l’oggetto, ma il percorso. Occorre infatti esporre non un singolo pezzo ma una sequenza di oggetti diversi, collegati ad un unico principio matematico che sta alla base del loro funzionamento.
Per quali fasce di età è indicato?
Il museo è per i cittadini, senza distinzione d’età: per i più giovani temporaneamente impegnati nello studio, e per i meno giovani, che di quello studio hanno ormai solo un ricordo; perché nessuno sia costretto a confessare “questa matematica, non la capisco”.
Per i bambini della scuola dell’Infanzia e per i bambini/ragazzi del primo ciclo il museo è fonte di scoperte, stimoli e idee per migliorare le proprie conoscenze matematiche. La sua impostazione è più rivolta al gioco che allo studio: con la matematica ci si può anche divertire.
Quale offerta didattica propone il Giardino di Archimede?
La proposta è articolata in due direzioni: percorsi di visita guidata alle sezioni espositive del museo e attività di laboratorio, divise in varie aree tematiche. Le modalità e i contenuti dei percorsi guidati e dei laboratori sono differenziati a seconda della fascia di età a cui si riferiscono. In ambedue i casi la matematica è vista in maniera informale e interattiva, con attività che tendono a suscitare l’interesse dei ragazzi e ad avvicinarli a questa scienza sciogliendo timori e pregiudizi.
Perché una famiglia dovrebbe visitarlo?
Il museo è un’occasione di incontro fra genitori e figli stimolato dalla matematica, attraverso percorsi e attività che offrono spunti di approfondimento e aprono prospettive interdisciplinari e interculturali. Alcune domeniche, secondo un calendario pubblicato sul sito, il museo è aperto alle famiglie con laboratori di bricolage (origami…), musica (tabelline…), ecc.
Perché consiglia di studiare ed approfondire la matematica ad un bambino?
Come dice G. Galilei: “… Egli (l’Universo) è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi e altre figure geometriche senza i quali mezzi è impossibile a intendere umanamente parola …”
La matematica è un linguaggio che si trova all’interno di fenomeni scientifici, tecnologici, o anche nella vita di tutti i giorni. L’intuizione matematica dei bambini della scuola dell’Infanzia va indirizzata e curata perché diventi un “vero” ragionamento matematico.
Quello che K. Clark dice per la scuola vale anche nell’ambito extrascolastico: “… un bambino da cui la scuola s’aspetta che impari, impara; il bambino da cui ci si aspetta poco, produce poco …”
Con quali “oggetti matematici” viene a contatto un bambino quando viene a visitare il museo?
Il Museo offre alcuni percorsi guidati attraverso le mostre per alunni della scuola dell’obbligo:
ed alcuni laboratori per alunni della scuola dell’obbligo:
Al termine della visita non sarà difficile rendersi conto che conoscere ed imparare ad apprezzare la matematica non può altro che favorire il ragionamento, sviluppare le capacità di ricerca ed intuitive, il senso logico, la riflessione e la critica costruttiva. E come disse Leopardi: “Non si impara mai pienamente una scienza difficile, per esempio la matematica, dai soli libri”.