I giardinetti di piazza d’Azeglio non possono certo competere con ben più spaziose aree verdi della città come l’Anconella, il giardino dell’Orticoltura o quello di Villa Vogel: parchi ampi, verdi e attrezzati di tutto punto per trascorrere coi bambini lunghi pomeriggi all’aria aperta.
Però i giardinetti di piazza d’Azeglio rappresentano, a mio avviso, il perfetto esempio di come i bambini vorrebbero che fosse ogni piazza della città. Perché fondamentalmente di una piazza si tratta, incastonata tra quattro isolati di palazzi. Ma anziché ospitare la solita statua deprimente e le solite quattro panchine abbandonate, piazza d’Azeglio è un luogo pensato per ospitare un arredo urbano ben più vivo e chiassoso: i bambini.
A misura di bambino la piazza si è così attrezzata di un’area giochi con scivoli, castelli e altalene; una giostrina coperta; un campo di calcetto per i più grandicelli; un paio di prati per i primi passi e una pennichella galeotta. Tra il 2014 e il 2015 i giardini di piazza d’Azeglio hanno subìto importanti interventi di riqualificazione, che hanno riguardato gli alberi, la ripavimentazione dei percorsi, l’ampliamento delle aiuole e hanno portato alla realizzazione di un campo di calcetto a due, un’arena circolare con pavimentazione in erba sintetica, con la quale è stato ripavimentato anche il campo da calcio. In prossimità dell’area giochi è stato installato un nuovo fontanello.
Così, piano piano, inesorabilmente, piazza d’Azeglio è diventata una piazza per i bambini, piena di bambini: un luogo dove molte famiglie del centro, alle quali ben poco verde pubblico è destinato, possono trascorrere qualche ora di gioco in allegria senza per questo dover prendere la macchina e andare all’altro capo della città.
Insomma, se vogliamo giudicarla come se fosse un parco, piazza d’Azeglio non è certo niente di straordinaio. Ma se la giudichiamo come quello che è – una piazza – allora è davvero un posto speciale. Che ci ricorda che quando si progetta l’urbanistica di una città come Firenze, si dovrebbe pensare di più ai piccoli cittadini. Del resto, è il nostro motto: la città è dei bambini!